Delle scoperte di un ambasciatore veneziano in Persia

La "Relazione di Presia" di Vincenzo degli Alessandri (1571)
data:domenica 19 marzo 2017
luogo:Biblioteca Guarneriana
orario:0re 11.00
Il termine “viaggio” deriva dal latino “viaticus”, che indica l'occorrente per mettersi in viaggio.
Se riflettiamo, perciò, sull'etimologia del termine, il viaggio appare come una necessità dell'Uomo.
Ulisse, il viaggiatore per antonomasia della letteratura classica, affronta il viaggio per desiderio di conoscenza.
Enea, figlio di Anchise e Venere, progenitore di Romolo e quindi dell’intera stirpe romana, nel racconto di Virgilio, intraprende il viaggio per volere degli Dei.
Dante si riconosce predestinato da Dio ad un viaggio mistico, compiuto da un uomo e portato ad esempio per tutti: un pellegrinaggio nell'oltretomba che porta, attraverso l'espiazione, fino alla gloria del paradiso.
Nel mondo contemporaneo, il viaggio è quello del turista che si muove per svago, ma è anche quello degli imponenti flussi migratori – spesso disperati - di questi ultimi anni.
Il motivo del viaggio è anche un archetipo universale.
Il fascino di questo tema va ricercato nella capacità che esso possiede di rispecchiare la vita dell'Uomo, di essere metafora della vita stessa, strumento per acquisire una nuova consapevolezza di sé e conoscenza del mondo.
Il ciclo di incontri ideato dalla Guarneriana fa proprie tutte queste suggestioni, ponendosi l'obiettivo di offrire elementi per una maggiore conoscenza del proprio patrimonio, ma anche stimoli per recuperare la dimensione storica del viaggio, non estranea a dinamiche sociali, economiche e culturali che è necessario collocare nel lento fluire del tempo.