Incontro con Antonella Sbuelz per la presentazione de "La ragazza di Chagall"

data:mercoledì 21 novembre 2018
luogo:Biblioteca Guarneriana
orario:ore 18.30
Incontro con Antonella Sbuelz per la presentazione del suo nuovo riomanzo "La ragazza di Chagall" (Forum, 2018).

Dialoga con l'autrice: Angelo Floramo

Iniziativa in collaborazione con Forum Editrice Universitaria Udinese


Trieste, 18 settembre 1938: da piazza dell’Unità, Mussolini annuncia al Paese la promulgazione delle leggi razziali, lacerando una città multiculturale.
Mentre molti, si vedono costretti a nascondersi e scappare, Lea opta per la scelta opposta: con dignità e determinazione assolute, dichiara al mondo la sua identità ebraica.
Ma la coerenza pretende spesso prezzi alti: la famiglia di Lea ne uscirà a pezzi.
Sarà Amalia, adolescente, a raccogliere l’eredità di nonna Lea.
Giugno 1940: l’Italia si prepara a entrare in guerra.
Alla Stazione Marittima di Trieste, Amalia si imbarca sulla Saturnia, che fa rotta verso l’Argentina. La attenderà un viaggio denso di sorprese.

Dal sito www.antonellasbulez.it, un autoritratto dell'autrice:
Sono nata e vivo a Udine. Amo la mia terra di confine, ma ho vissuto e studiato anche altrove: Verona, Trieste, Losanna.
La passione per la scrittura mi accompagna fin da quando ero bambina. Scrivo narrativa – soprattutto romanzi storici – ma anche poesia e saggistica, collaborando con riviste culturali e occupandomi di passioni/promozioni culturali in diversi ambiti, istituzionali e non.
Insegno Lettere e Storia in un Liceo Scientifico. Nonostante tutto (ed è un tutto non da poco) insegnare mi piace ancora: il contatto con i ragazzi è un continuo rimettersi in gioco. Sfianca, ma rilancia ogni giorno nuove sfide.
Ho dedicato il mio dottorato di ricerca (conseguito a Losanna in un gelido giorno di febbraio) a una scrittrice pressoché dimenticata della narrativa italiana, Giovanna Zangrandi. Relatori della mia tesi sono stati Niccolò Scaffai e Marco Praloran, prematuramente scomparso: impossibile ricordarlo senza affetto e rimpianto.
Ho esordito in versi (L’abaco magenta, Anterem, 1988 ), ma la necessità di raccontare storie si è fatta via via più prepotente, dando forma ai racconti lunghi di “Amori minimi” (Mobydick, 1997) e poi al mio primo romanzo, “Il nome nudo” (Mobydick, 2001).
Nel 2007, per Frassinelli, è uscito il secondo romanzo, “Il movimento del volo”, la cui storia si snoda attraverso il corso dell’intero Novecento, dalla grande guerra agli anni di piombo. “Greta Vidal” (Frassinelli, 2009) si concentra invece su un momento cruciale e controverso del primo dopoguerra: l’occupazione di Fiume dal parte del poeta Gabriele D’annunzio e dei suoi legionari. Questi romanzi hanno ricevuto diversi riconoscimenti (Premio Biblioteche di Roma, Premio Predazzo, Premio Caterina Percoto; Premi Selezione Rhegium Julii, Domenico Rea, Volterra Ultima Frontiera…), consentendomi di presentarne le storie in decine di incontri, da Ischia e Roma a Torino e Milano, dall’Austria alla Croazia.
Faticoso, ma bello.
Nel 2013 Greta Vidal è stato pubblicato in Inghilterra, nella collana Storia di Troubador, che propone all’attenzione del pubblico inglese tre soli autori italiani all’anno (tra gli ultimi Vitaliano Brancati, Grazia Deledda, Paola Capriolo, Tullio Avoledo, Francesca Duranti). Poi “Greta Vidal”, come succede a tutti i libri, ha imboccato strade impreviste e tutte sue: con sorpresa l’ho ritrovato in convegni universitari del mondo anglosassone e americano. Recentemente è stato rieditato in formato digitale.
Nel frattempo i miei testi hanno continuato a trovare ospitalità in antologie, volumi e riviste.
Il mio ultimo romanzo, “La fragilità del leone” ( III Premio Raccontami la Storia ) , è uscito con una piccola, dinamica e prestigiosa Editrice Universitaria, la Forum di Udine, particolarmente attiva nei rapporti con università straniere. Non ho mai smesso di scrivere poesia. Tra le mie ultime raccolte poetiche, Transitoria (Raffaelli, 2011; prefazione di Davide Rondoni; premio Colline di Torino, Città di Forlì, Città di Alberona) e, recentissime, La prima volta delle cose (Culturaglobale, 2016) e La misura del vicino e del lontano ( Raffaelli, 2016; Prefazione di Davide Rondoni; premio Caput Gauri; finalista premio Acqui Terme).