MS 269

Messale per la Chiesa di Parma
datazione:sec. XV
supporto:pergamena
dimensioni:cm 31x24
fondo:Giusto Fontanini
Contributi
Si tratta di un Messale scritto, in littera textualis italiana, per una chiesa di Parma come è attestato dai santi ricordati nel Calendario, come per es. per il 27 aprile l'indicazione "s.Iohannis Collobita conf., cuius corpus est in altari piscopali in Parma", e nel 1459 acquistato da ser Michele da Malisana per la confraternita di Marano (appartenente alla diocesi di Aquileia), come attesta la nota "MCCCCLVIIII, die *** maii, ser Michael de Malisana, cuius anima requiescat in pace, emit hoc missale pro comuni utilitate ecclesiarum fraternitatum Marani, videlicet s.Mariae, s.Iohanis Baptiste, s.Antoni" a carta 1 recto.
Il codice è preziosissimo, con numerose iniziali miniate a colori vivacissimi come quella che si vede a carta 14 recto, ma è famoso soprattutto per l'ornato figurato di due splendide miniature.
La prima, a carta 8 recto, vede nella parte superiore del foglio una splendida scena dell'Annunciazione, con la Vergine inginocchiata entro una stanza dalla struttura architettonica rinascimentale, cui appare l'Angelo annunciante con un giglio in mano, mentre in cielo compare la simbolica colomba. Nella stessa carta, poi, si trova anche l'iniziale figurata del testo "Ad te levavi..." con re David, vestito di abiti regali, nell'atto di pregare, mentre nel margine inferiore della pagina, un ricco fregio floreale è interrotto al centro da uno spazio bianco destinato allo stemma, mai dipinto.
L'altra meravigliosa miniaura è dipinta a piena pagina a carta 116 verso, e raffigura la scena della Crocifissione, con la suggestiva figura del Cristo in croce, cinto ai fianchi da un delicato ed impalpabile velo, e le figura dolenti della Vergine e di San Giovanni, ritratte con volti fortemente espressivi.
Il codice entrò nella collezione di monsignor Giusto Fontanini, come si legge nel foglio di guardia nella nota di possesso: "1730. Iusti Fontanini archiepiscopi Ancyrani".

È nella penombra delle sacre aule della chiesa di Marano che il potente monsignore, innamoratosi della tua bellezza, deve averti di certo notato, pretendendo che entrassi, per amore o per forza, nella sua biblioteca. Segnò la conquista di suo pugno sul foglio di guardia, come fosse la data di una vittoria: era il 1734. Ti ci aveva portato secoli prima Michele da Malisana, nel 1469. Dove ti aveva riposto, durante il viaggio? Io credo in una bisaccia di pelle da tenere a tracolla, sotto il braccio, vicino al cuore.
(Angelo Floramo, Guarneriana segreta, Bottega Errante Edizioni)